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| "Attilio è un poeta, e anche docente di poesia in una università per stranieri a Roma. Sembra vivere in un mondo tutto suo, in una dimensione letteraria, incantato dalla voce alta e sublime dei poeti che ama di più e si è innamorato di una donna che tutte le notti sogna di sposare. Si chiama Vittoria e purtroppo non vuol sapere niente di lui..." Adoro Benigni, ma quando fa ridere. Dopo la vita è bella ero rimasta con un po' di amarezza. Si, logico ceh per l'argomento trattato doveva essere serio, ma io quando guardo Benigni voglio ridere dall'inizio alla fine. Delusa anche da Pinocchio, evitavo La tigre e la neve che mi pareva proprio sulla stessa scia, quando un paio di giorni fa mi ci imbatto in biblioteca ed insieme a mamma decidiamo di vederlo. Non sapevo ci fosse Jean Reno altrimenti l'avrei visto da tempo... Anche se come sottofondo c'è la guerra qui si ride molto di più. Attilio è surreale e sembra che le cose terrene lo sfiorino appena, concentrato com'è sull'amore della sua vita. A differenza de La vita è bella, qui c'è la speranza di avere un lieto fine ed è proprio questo che me l'ha fatto apprezzare. Non mancano scene esilaranti. Stupendo Jean Reno che parla italiano
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