Ed anche il secondo è andato... Letto il primo, non avevo più il timore che non potessi reggere un romanzo storico, sapevo già che mi piaceva il modo di scrivere di Whyte ed invece mi ha sorpresa anche stavolta. Mi ha trascinata nelle vicende e mi ha appassionata a tal punto da non poterne fare a meno. Da star male se per qualche motivo dovevo saltare la lettura per un giorno. Una bellissima storia che merita di essere assaporata e gustata con calma, senza tener presente che "la storia di Camelot e di Artù viene presa a partire da Adamo ed Eva" come spesso ho letto nelle recensioni. Le avventure di Publio sono così avvincenti che non avrei cancellato una sola parola. Quasi mi dimenticavo di aggiungere questa citazione che ho usato per un contest. Non so perché ma quando ho letto mi sono commossa
Lo chiamò Merlino, dal nome dello smeriglio, l'uccello nero il cui magico canto riempie i lunghi giorni della primavera e dell'estate in Britannia. Caio Merlino Britannico.
Ed ora non mi resta che tuffarmi nel terzo capitolo per scoprire come va avanti la storia.